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Non lasciatevi ingannare: anche le brigate hanno chef donne. Ecco le più famose!

Curiosità
19/11/14

Oggi partiamo da una piccola ma grande constatazione: la cucina è prima di tutto donna! Come, non lo sapete? Certo che sì, e per comprendere a fondo questo concetto basta osservare le nostre origini gastronomiche: la tradizione culinaria italiana nasce tra le mura domestiche e vede nella donna il suo interprete principale. Non è infatti un caso che l’Italia abbia la cucina casalinga più evoluta e ricca del mondo!

Questa grande tradizione trova consensi nelle classifiche di settore. Ve ne abbiamo parlato giusto la volta scorsa e non è un caso che la maggior parte delle donne stellate siano italiane. Le nostre chef si dimostrano professioniste con P maiuscola, sono acclamate da tutti e non ci stanno ad essere trattate diversamente dagli altri colleghi.
Ecco le più famose. 






CRISTINA BOWERMAN
La sua è una storia molto singolare che parte da Bari (e dalla sua laurea in Giurisprudenza) passando poi alla laurea in Arti Culinarie presso l’Università di Austin, in Texas. Cristina ha lavorato negli USA per oltre 15 anni prima di ritornare in Italia e confrontarsi con la cucina del suo Paese di nascita. 
Dal 2006 è alla direzione del Glass, ristorante romano a Trastevere.
     

Com’è la sua cucina? Moderna, formativa e di crescita, 3 caratteristiche in estrema connessione tra loro. Moderna perché è sempre alla ricerca di sperimentare senza essere bloccata alle tradizioni. Formativa per via dello scambio di idee al centro della propria brigata. Di crescita perché pone al centro il confronto e la sperimentazione per migliorarsi.
Come ha spiegato in una passata intervista: “I limiti sono quelli che ognuno si dà, non derivano dall’essere maschi o femmine”. Come darle torto!






ANTONIA KLUGMANN
Antonia è triestina di nascita, anche se nel capoluogo regionale non ha mai lavorato. Per questo si sente a tutti gli effetti una friulana d’adozione, trasmettendo questo sentimento anche nella sua cucina: un mix tra sapori friulani e quelli delle città in cui si trasferisce per lavoro. La sua è infatti una ricerca continua di nuovi accostamenti e sensazioni, non di una rivisitazione della cucina tradizionale.

Un po’ come la Bowerman, Antonia è entrata nel mondo della gastronomia mentre era iscritta all’Università di Milano, dove frequentava la facoltà di Giurisprudenza. La scintilla è infatti scoccata nel corso di cucina generale e pasticceria della scuola Altopalato!

Dopo aver girato diversi ristoranti, dal 2013 Antonia Klugmann esprime la sua cucina da Venissa, sull'isola di Mazzorbo a Venezia. 






NADIA SANTINI
Nadia è invece il monumento della cucina italiana al femminile. Vediamo la sua storia.
Dopo gli studi in Scienza e Tecnologia Alimentare e poi in Scienze Politiche, nel ’74 inizia la sua formazione professionale Dal Pescatore dove rimarrà negli anni scalando i ruoli all’interno della brigata.
Il ristorante si trova nella riserva naturale del Parco dell’Oglio Sud (a Canneto sull’Oglio) ed ha un’antichissima tradizione. La sua apertura è infatti datata 1925!

Autodidatta della cucina, la chef si è guadagnata le 3 stelle Michelin già nel 1996 mentre nel 2013 è stata proclamata Best Female Chef. Praticamente, la migliore chef del mondo sposando una cucina dai sapori tradizionali. Per questo resta la persona alla mano di sempre.
Non è un caso che spesso risponda (ancora) lei al telefono se chiamate per prenotare un tavolo! 






Ebbene sì signore e signori, anche le donne hanno un loro grande posto nella cucina italiana. Certo, farsi spazio in una brigata di uomini molto spesso non è facile ma l’Italia è piena di casi di successo “al femminile”. Basta non mollare alle prime difficoltà.  

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