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Vieni a mangiare in Puglia!

Curiosità
3/28/14

Dopo le diverse curiosità legate al mondo delle divise, oggi cambiamo leggermente mood inaugurando una serie di nuovi post dedicati ai viaggi e ai sapori. L’aria di primavera e la sempre più crescente voglia di vacanze ci ha ispirati partendo da una delle mete più ambite degli ultimi anni: la Puglia






Prima la pubblicità subliminale con la Notte della Taranta a Melpignano, poi le canzoni di Caparezza e infine il riconoscimento del National Geographic come una delle mete da visitare nel 2014. Chapeau.
Le sue spiagge bianche e frastagliate, le baie solitarie, le masserie e i vini portatori sani di allegria l’hanno oggi trasformata in un brand turistico forte e soprattutto vincente prima in Italia ed ora all’estero.  

Volete una curiosità? Fino al 1931, la regione era chiamata al plurale (le Puglie) a causa dei suoi diversi volti: campagna, mare e “montagna”. Per le vacanze ce n’è dunque per tutti e ognuno sceglie la parte che più preferisce per sapori, usanze e costumi.   

Veniamo ai sapori. La cucina pugliese è prima di tutto caratterizzata dall’importanza data alle materie prime e la sua filosofia è molto rigida: tutti gli ingredienti servono a esaltare i sapori dei prodotti, non ad alterarli!   
Per questo troviamo tra i principali attori le verdure di stagione (cime di rapa, peperoni, melanzane, carciofi, legumi) e tutti i prodotti dell'Adriatico. Sapete cosa li rende tanto speciali? Le falde acquifere dolci sotterranee! 






Una delle particolarità di questa cucina è che, anche davanti a piatti comuni, le ricette variano da provincia a provincia e talvolta… anche da città in città!
Succede quindi che le ricette delle provincie di Bari, Brindisi e Taranto (affacciate al mare) non sono uguali né a quelle foggiane (perché zona collinare) né alle leccesi (in quanto più campagnola).
Oltre alle differenze territoriali, la cucina pugliese offre anche diversi piatti in relazione alle stagioni. Verdure e pesce in estate mentre nelle stagioni rigide prendono il sopravvento legumi, pasta casereccia e sughi.  

Tra le pietanze più importanti di questa cucina troviamo sicuramente le orecchiette alle cime di rapa. Ve lo ricordate? Perfino Sorrentino le aveva menzionate nella sua Grande Bellezza






Tra i piatti estivi, invece, come non menzionare i cavatelli alle cozze oppure l’intramontabile “tiella alla barese”, delizia succulenta in grado di sfamare anche i palati più esigenti.






Per i piatti fuori stagione la focaccia barese è invece un evergreen, merenda per eccellenza dell’intera regione. Per questo la sua descrizione nel libro Né qui né altrove – Una notte a Bari è eloquente: La focaccia, a Bari, è una metafora dell’uguaglianza e uno dei pochi simboli (fra questi, degne di nota anche le cozze crude) in cui i baresi riconoscono la loro identità collettiva”.
Come dargli torto!






Chiudiamo invece il nostro tour culinario ovviamente con un dolce, il pasticciotto leccese, dolce tipico salentino di pasta frolla farcito alla crema. Come resistergli? :-)



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