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Il sommelier in divisa

Prodotto
3/17/14

Dopo una serie di post dedicati alla cucina e ai suoi interpreti, oggi cambiamo registro parlandovi del nettare degli dei e dei suoi maestri: i sommelier

Qui sorge il primo dubbio amletico: sommelier si nasce o si diventa? 

Le versioni sembrano contrastanti. Alcuni sostengono che ci vogliano doti naturali per portare il tastevin mentre altri affermano il contrario. Non quindi abilità innate ma pratica e tanta esperienza.
A parte le due scuole di pensiero, alla base di questa professione prestigiosa c’è sicuramente tanta curiosità e soprattutto molta umiltà. Ci sarà sempre qualcosa da imparare da un buon bicchiere di vino per conoscerlo e capirlo il più possibile! 

Precisiamo subito un aspetto. Il sommelier non è un semplice assaggiatore ma integra l’analisi della bottiglia alla presentazione, al servizio e all’abbinamento del vino. Quindi, per eccellere in questa professione, bisogna raccontare il vino ai clienti, descriverlo con un linguaggio capace di integrare elementi tecnici con altri più poetici. Tutto il necessario, quindi, per esaltare la storia di un’etichetta! 






Oltre però alla preparazione e al bagaglio d’esperienza, ci sono alcuni strumenti imprescindibili per un buon sommelier.

Il primo è indiscutibilmente il tastevin, simbolo dell’intera categoria. Per tradizione i sommelier lo portano sempre al collo anche se oggi è quasi caduto in disuso (!). Ai giorni nostri è più che altro un accessorio utilizzato per informare se si è in servizio quindi… occhio: se la coppa metallica è riposta nel taschino il sommelier è in pausa! 
Altro strumento importante è il cavatappi. Caratteristiche? Ovviamente tascabile, dall’estetica “sobria”, dotato di lama, vite autofilettante e dente d’appoggio. L’unica eccezione alla regola è rappresentata dal vecchio tirabuscion: vite autofilettante e manico perpendicolare. Perché? Secondo il codice della sommelierie, è l’unico caso in cui si può estrarre il tappo stringendo la bottiglia tra le cosce!    
Non possono inoltre mancare frangino e termometro. Il primo è un tovagliolo bianco (solitamente di cotone) utilizzato per pulire la bottiglia e per asciugare il collo di vetro. Il termometro è invece lo strumento ideale per esaltare le caratteristiche di un vino. Ovvio, anche la temperatura di una bottiglia ha la sua importanza!
    

L’ultimo elemento (non di certo per importanza) è invece l’abbigliamento! 

Noi di Isacco sappiamo perfettamente che il sommelier dev’essere vestito secondo il codice e la tradizione richiesta dalle associazioni di categoria. Per questo abbiamo una linea completa di divise (sia uomo che donna) con tessuti di altissima qualità per parlare di vino con classe.
Oltre alle classiche camicie bianche, nella nostra collezione uomo trovate sia la giacca foderata a 3 bottoni (40% poliestere e 60% lana) sia i pantaloni con le pinces. Entrambi in 3 diverse varianti: nero, blu e antracite.
 






Proponiamo anche per le donne una linea classica: giacca Liberty foderata (anch’essa disponibile in 3 varianti) da abbinare alla gonna Losanna (40% poliestere e 60% lana). 






Esistono sommelier senza grembiuli? Certo che no. Per questo trovate nel nostro sito anche una vasta gamma di grembiuli (100% poliestere) disponibili in numerosi colori.
Visitate la collezione completa su isacco.it