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Il rapporto tra cibo e cinema. Qual è il ruolo della divisa sul grande schermo?

Curiosità
09/06/14

Come visto giusto qualche tempo fa, la letteratura è intrisa di momenti conviviali e di ricette. Perché? Tutto quello che ha a che vedere con il cibo ha inevitabilmente a che fare con la vita.
Oggi però impareremo che questa regola vale anche nel mondo del cinema, perché cibo e grande schermo sono un binomio perfetto.
Molto prima che gli chef diventassero le star che sono oggi, erano già molti gli sceneggiatori capaci di dare un ruolo pregnante all’enogastronomia nelle loro trame. Ogni pellicola ispirata al cibo ha il grande vantaggio non solo di interessare ma anche di suscitare emozioni e far scoprire nuove ed entusiasmanti ricette. Per questo restano subito nel cuore degli spettatori un po’ come le avventure dei protagonisti.

Non tutti sanno che il cibo debuttò precocemente in pellicola proprio con i fratelli Lumière. Il 28 dicembre del 1895 durante la prima proiezione pubblica della storia, i Lumière inserirono nel rullo anche “Le dejeuner de bébé”: scena di vita familiare dove proprio un piccolo Lumière era imboccato dai genitori. 






Amato, celebrato, dileggiato, processato: il cinema ha un antico rapporto con l’enogastronomia e ne ha scandagliato pressoché ogni sfumatura. I momenti conviviali trovano ampio spazio nelle sceneggiature ma quali sono i film che esprimo meglio il rapporto tra cinema e cibo? Che divise sono utilizzate? :-)

Impossibile non partire da Soul Kitchen. La commedia di Fatih Akir parla proprio di Zinos (giovane proprietario del Soul Kitchen) e del suo periodo sfortunato: la ragazza si trasferisce in Cina e i clienti abituali boicottano il locale.
La situazione però cambierà con l’arrivo di un nuovo chef e con l’introduzione di una nuova filosofia culinaria.
L’immagine dello chef Shayn passa però anche dall’eleganza della sua divisa. Rispetto alla sua brigata, lo chef preferisce un’uniforme completamente nera abbinata a un grembiule anch’esso scuro. Molto bella anche la giacca doppiopetto con i bottoni estraibili. Elegantissimo!    






Decisamente diverso invece Chef. Il film del regista Jon Favreau e vincitore del Tribeca Film Festival, racconta la storia di un cuoco che, licenziato dal prestigioso ristorante in cui lavora, cerca di rivitalizzare la sua carriera aprendosi un chiosco ambulante decisamente insolito.
Nella trama, il cambiamento del protagonista traspare anche dalla sua divisa. Prima un classico doppiopetto bianco per poi passare a un comodo grembiule a pettorina nero. Viva la praticità! 






Cambiamo ora registro parlandovi di un film d’animazione. Ratatouille è un lungometraggio della Pixar uscito nelle sale italiane nel 2007 e ha come protagonista Rémy: un topolino con il sogno di diventare un grande chef. Come sapete, Rémy è aiutato da un giovane garzone di cucina (Alfredo) per provare a realizzare il suo grande sogno. Qualcuno però ricorda le divise utilizzate?

Al Gusteau, Alfredo e tutta la brigata preferiscono la tradizione: per questo gli chef hanno una giacca da cuoco bianca abbinata a un cappello chiaro e a un grembiule dello stesso colore. Non esiste però uno chef senza il proprio cappello. Per questo alla fine, quando Rémy diventerà chef, non potrà più fare a meno della sua toque blanche. 






Come visto, ancora una volta la divisa si dimostra un aspetto importante della propria professionalità. Per questo anche il grande schermo tende ad esaltarla. In fondo, un vero chef non può fare a meno della propria divisa. 

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