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Aperitivo: quali sono i cocktail più apprezzati?

Curiosità
28/05/14

Come visto la volta scorsa al di là de La Manica, le 5 del pomeriggio segnano la fine della giornata lavorativa. Il giro di boa insomma, mettendo il punto alle ore in ufficio con una sana e corposa pinta al pub.

In Italia la fine della giornata è invece scandita dall’aperitivo, costume antichissimo nato a Torino ben più di 200 anni fa grazie ad Antonio Benedetto Carpano. Nella sua bottega di Piazza Castello, l’uomo elaborò un vino aromatizzato ottenuto con un infuso di erbe e spezie: il vermouth! Da lì in poi, anche grazie al gradimento della famiglia reale, la bevanda diventò in pochissimo tempo l’aperitivo per antonomasia e uno dei simboli della città di Torino e poi dell’italianità.

Oggi come ieri, in Italia l’aperitivo delle 18 è il centro della vita di ogni città, accompagnando ad una chiacchiera con gli amici un buon cocktail e degli stuzzichini composti da salumi e formaggi. In molti locali, il ventaglio di cocktail offerti è davvero ampio ma, come si sa, i più consumati sono anche i più semplici.

Da qui sorge la domanda: quali sono i cocktail più amati? 

Lo Spritz è sicuramente un must per tutti gli amanti dei cocktail freschi e leggeri. Di origine veneziana, oggi il cocktail si gusta miscelando prosecco, Aperol o Campari, selz per diluire il tutto e una fettina d’arancia.
Le sue origini sono ignote ma fra la popolazione veneziana si narra di un grande contributo da parte dei soldati dell’Impero Austriaco. Motivo? Secondo la leggenda i soldati avrebbero allungato con acqua frizzante i vini veneti a causa dell’elevata gradazione alcolica. Da qui l’origine del nome, dal verbo spritzen cioè spruzzare.

Esistono quindi delle differenze tra la ricetta veneta e quella dell’IBA.
La versione veneziana prevede 1/3 di vino bianco, 1/3 di bitter ed 1/3 di acqua frizzante mentre la ricetta ufficiale IBA prevede 6 cl di Prosecco, 4cl di Aperol ed una spruzzata di soda/selz.
Voi quale preferite?






Un altro cocktail che non deve mai mancare durante l’ape è proprio l’Americano.
sfatiamo in partenza un grande mito: nonostante il suo nome, è una bevanda composta da ingredienti tutti italiani (Bitter Campari, Martini rosso e soda)!

Deciso ed allo stesso tempo leggero, l’Americano è uno dei più richiesti vista la sua capacità di stuzzicare l’appetito per la sua bassa gradazione alcolica. Rispetto però allo Spritz, qui non ci troviamo di fronte a diverse versioni ma solo a quella ufficiale dell’IBA: 3 cl di Campari, 3 cl di vermouth rosso ed una spruzzata di soda.   






Un must dell’aperitivo italiano è indubbiamente il Negroni. Il cocktail fu ideato nel 1920 dal Conte Camillo Negroni che, stanco del solito Americano, chiese al barman una spruzzatina di gin al posto del selz in onore ai suoi ultimi viaggi londinesi!  
Il drink ha anche una seconda versione, il Negroni Sbagliato, nato negli anni ’60 a Milano nel Bar Basso. Differenze? Brut bianco al posto del gin, dando alla bevanda un sapore più leggero. Niente male! 






Un altro elemento chiave dell’aperitivo è proprio il Mojito, drink nato a Cuba e composto da rum, zucchero da canna, succo di lime, foglie di menta e acqua gasata.
ll cocktail è nato proprio a L’Avana intorno agli anni ’20-’30 ed ha conosciuto il successo proprio grazie al proibizionismo americano. All’epoca, infatti, era usuale per i turisti americani recarsi nella vicina L’Avana (distante dalla Florida solo 90 miglia) per gustarsi un fresco e dissetante mojito.

Troviamo per questo tra i suoi estimatori più illustri proprio lo scrittore americano Ernest Hemingway!






Un altro classico dell’aperitivo italiano, molto amato all’estero, è proprio il Martini Dry. Composizione ufficiale? Solo 1 cl di vermouth, 6 cl di gin, 1 oliva verde ed una scorza di limone.
L’origine del nome è però molto combattuta. Alcuni sostengono che provenga dal nome del barista italiano che per primo l’avrebbe preparato per John Rockefeller nel 1912 mentre altri sostengono che derivi dal celebre cocktail di Jerry Thomas, il Martinez, rinominato poi da Julio Richelieu, in Martini, nel 1870.






Un tagliere di salumi e formaggi, una chiacchiera con gli amici di sempre ed un buon cocktail rinfrescante. Non sono questi gli ingredienti per un aperitivo perfetto?

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Vermouth

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