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A spasso nella storia: la divisa del legionario romano

Curiosità
12/03/14

Per essi non è la guerra l’inizio d’esercitarsi alle armi… bensì, come se fossero nati con le armi addosso, non concedono giammai tregua al tirocinio né stanno ad aspettare le occasioni propizie”.  

Flavio Giuseppe scriveva già nel I secolo a.C. dei soldati dell’Impero Romano, uno dei corpi militari più importanti della storia. Volete una curiosità? All’epoca si diceva che un legionario romano valesse quanto 10 soldati barbari ma… non era un’esagerazione! Vediamo cosa li rendesse tanto speciali…

Sin dall’infanzia i Romani inculcavano l’idea della guerra ai propri figli raccontando le storie dei propri avi in battaglia. Inoltre, se per i Greci la palestra era uno strumento per curare il corpo, per i Romani era già preparazione alla guerra e prolusio: combattimento svolto con le armi hebetes fatte in legno senza punta e senza filo!
Un giovane romano si svegliava e sapeva già di dover passare la giornata in palestra con i suoi compagni, almeno fino al suo ingresso nell’esercito, generalmente tra i 17-18 anni. Non solo allenamento fisico (per sopportare il peso di armatura e armi) ma anche importanza sociale. Nella cultura romana si diventava valorosi per emulazione, per avere la stima dei compagni e dei civili!

Veniamo ora alle divise.
Nel primo periodo, quello cioè a cavallo tra il 753 e il 350 a.C., la struttura militare creata da Servio Tullio si ispirava ai Greci: i soldati indossavano il linothorax, composto da più strati di lino coperto da piastrine di bronzo e ferro e uno scudo in legno coperto di pelle. 
L’arma principale? Una lancia lunga più di 2 metri ma anche la xiphos, una spada (anch’essa) di origine greca.     






Tra il III e il I secolo a.C. le divise dei legionari cambiarono: lorica hamata (cotta di maglia) di derivazione celtica, un gladio (piccola spada d’ordinanza) e uno scudo semirettangolare con gli angoli smussati. 
Volete una curiosità? All’epoca i legionari non avevano un elmo ufficiale ma ne portavano diversi a seconda del secolo! 
Curiosa è anche la storia attorno al pilum, il giavellotto dei legionari. La leggenda narra che avesse 3 scopi: uccidere, far perdere gli scudi ai nemici e… proteggere i soldati! Perché? La storia vuole che l’arma fosse stata pensata per essere fragile e (soprattutto) rompersi a terra una volta persa per non essere utilizzata dai nemici!

Il legionario del I secolo a.C. è invece lo stereotipo del soldato romano. Caratteristiche? Una pesante lorica segmentata sopra la tunica, 2 tipologie di elmi (il gallico imperiale e l’italico imperiale), il pilum e uno scudo rettangolare con disegni e nome della propria legione. Volete altri dettagli? I soldati utilizzavano un oggetto che riproduceva dei suoni metallici per atterrire il nemico in battaglia: il cingulum.






Contrariamente a quanto visto in altri ambiti, la divisa del legionario è cambiata nel tempo pur mantenendo la sua ispirazione al modello Greco. Che dire, grande popolo, grande esercito e soprattutto grande divisa :-). 



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